L’allergia alla frutta secca è un problema molto più diffuso di quello che si possa pensare, nonostante le sue proprietà benefiche sulla salute tra cui, riduzione del rischio di morte per patologie cardiache, miglior controllo del peso corporeo e azione antiossidante sui tessuti, chi è allergico può presentare dei sintomi di diversa intensità, generalmente molto fastidiosi.

Nella maggior parte dei casi, l’allergia alla frutta secca compare dopo una sensibilizzazione nei primi anni di vita, causata soprattutto da nocciole e arachidi. Per sensibilizzazione si intende il momento in cui l’allergene entra in contatto con l’organismo, questa fase può anche essere silente e non provocare sintomi, ma col passare del tempo e contatti successivi, il sistema immunitario reagisce all’antigene con una serie di manifestazioni.

Indice:

Sintomi dell’allergia alla frutta secca

Tra i sintomi più comuni dell’allergia alla frutta secca ci sono prurito agli occhi e al naso, ma anche sintomi gastrointestinali come gonfiore, nausea, stipsi o diarrea, ovviamente, queste manifestazione possono variare da soggetto a soggetto.

Alcune persone presentano anche difficoltà di respirazione, rossore cutaneo, eruzioni cutanee come orticaria o intenso rossore con possibile eruzione.

Nei casi più gravi di reazione allergica vi sono manifestazioni come gli attacchi d’asma, il temuto shock anafilattico e il pericoloso gonfiore alla gola.

Purtroppo, non è possibile prevedere la reazione che il soggetto allergico può avere dopo aver ingerito frutta secca, motivo per il quale è meglio evitare questi alimenti.

Gli alimenti da evitare

Se siete allergici alla frutta secca dovrete eliminare dalla vostra alimentazione l’alimento in sé ma anche quelli che ne possono contenere tracce, in questo caso è importante verificare leggere le etichette che, secondo la Direttiva 2003/89/CE dell’Unione Europeadeve riportare chiaramente la dicitura: “questo prodotto può contenere tracce di frutta a guscio”.

I frutti a guscio sono molti per cui l’allergia alla frutta secca può essere facilmente scatenata da tanti frutti e semi, ne citiamo alcuni: mandorle, nocciole, noci, arachidi, noci Pecan, noci del Brasile, noci del Queensland/Macadamia, anacardi, castagne e pistacchi.

Sintomi dell’allergia alla frutta secca

Secondo alcune ricerche condotte dal Ministero della Salute, in Italia sono tantissime le varietà di noci, nocciole, mandorle, pistacchi e arachidi a cui le persone risultano allergici.

Ma se da un lato può essere semplice eliminare il consumo della frutta secca in caso di allergia, più difficile può essere l’eliminazione degli alimenti che la contengono.

La frutta a guscio può essere presente in varie preparazioni alimentari industriali, per cui gli allergici devono prestare attenzione all’etichetta, perché tra gli ingredienti, si può nascondere anche la minima traccia.

In particolare, nelle merendine industriali, ricche di ingredienti, è facile trovare tracce di frutta a guscio e semi oleosi, anche nelle torte si possono trovare sotto forma di farina, come la famosa farina di mandorle.

Altre tracce di frutta secca si trovano in molti piatti pronti per vegetariani e vegani, questo perché grazie al suo apporto proteico è ottima per integrare i nutrienti che vengono a mancare con carne, pesce, uova e lattici.

Questi frutti si possono trovare anche in cibi pronti di carne e pesce, soprattutto se impanati o in pastella; nelle miscele già pronte di legumi, cereali e semi, nelle salse salate, nei panini, in alcuni formaggi e negli estratti per brodo.

Insomma, la frutta secca, anche in piccole tracce, può essere potenzialmente presente in tutti gli alimenti che consumiamo, per cui se si ha la certezza di essere allergici, è fondamentale controllare sempre le etichette.

Anche quando uscite fuori a cena al ristorante ricordate di chiedere informazioni in merito agli allergeni presenti negli ingredienti delle ricette, questo vi permetterà di sapere in anticipo se corrette il rischio o meno di reazioni e di evitare un determinato piatto.

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  • Ultima modifica dell'articolo:4 Dicembre 2019
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