Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, consumare frutta apporta nutrienti molto preziosi per la salute ed è in grado di prevenire tante patologie, ma che frutta può mangiare un diabetico?

Chi soffre di glicemia alta non può mangiare alcuni tipi di frutta, ma è importante che introduca il giusto apporto di vitamine, Sali minerali, fibre e sostanze antiossidanti, per cui bisogna sapere quali sono le varietà da lasciare nella propria alimentazione.

In linea generale, preferire il consumo di frutta fresca di stagione permette di avere sempre alimenti gustosi e ricchi di sostanze nutritive, ricordandosi di variare la tipologia perché ogni alimento ha delle proprietà nutrizionali diverse e uniche.

Indice:

Quale frutta possono mangiare i diabetici?

Chi ha il diabete o soffre di glicemia alta deve avere attenzione sia alla quantità che alla qualità di frutta da mangiare, è importante ricordare che al suo interno è presente il fruttosio, un tipo di zucchero che innalza i livelli glicemici nel sangue.

Secondo le indicazioni della Fondazione Umberto Veronesi, chi soffre di diabete dovrebbe limitare il consumo di fichi, uva, banane, cachi e castagne, mangiare con moderazione mele, pere, nespole, pesche, arance, fragole, lamponi e albicocche, tutti caratterizzati da un basso indice glicemico.

Che frutta può mangiare un diabetico

È comunque importante saper bilanciare la porzione di frutta e la frequenza di consumo in funzione dell’andamento della glicemia.

A meno che il proprio diabetologo non indichi l’eliminazione completa della frutta, è possibile mangiarne alcuni cercando di evitare quelle più zuccherine.

Che frutta può mangiare un diabetico? Tenendo conto dell’indice glicemico, i diabetici possono mangiare con moderazione, nello specifico, la seguente frutta:

  • Mele
  • Pere
  • Agrumi
  • Fragole
  • Ciliegie
  • Pesche
  • Albicocche
  • Kiwi
  • Avocado
  • Frutti di bosco
  • Melone
  • Cocomero

Come consumare la frutta se si ha il diabete?

Se siete dei soggetti diabetici, una porzione di frutta non dovrebbe contenere più di 15 grammi di carboidrati. È importante tenere in considerazione il contenuto di zuccheri, il livello di maturazione del frutto e la quantità di fibre contenute al suo interno.

Maggiore è la quantità di fibre presenti all’interno del frutto e minore sarà il picco glicemico dopo la digestione.

Chi ha il diabete deve evitare la frutta sciroppata o candita, limitare quella cotta e quella disidrata, poiché contenente una maggiore concentrazione di zuccheri; secondo gli esperti, anche il consumo di frutta secca come noci e nocciole e da limitare, insieme a spremuti e succhi di frutta che possono contenere zuccheri aggiunti.

Quando assumere la frutta?

La frutta è meglio consumarla lontano dai pasti, come spuntino a metà mattina o metà pomeriggio, per evitare che ci sia un carico glicemico eccessivo dopo mangiato il pasto principale, soprattutto se si sono consumati carboidrati con farine raffinate come pane, pasta e pizza.

Quando assumere la frutta

In alcuni casi si può avere necessità di dover consumare la frutta durante i pasti, in questo caso, per tenere sotto controllo i livelli di glicemia, bisogna ridurre le porzioni di altri alimenti ricchi di zucchero mangiati durante il pasto, preferendo la frutta.

Quindi, non bisogna solo tener presente l’indice glicemico, ma anche il carico glicemico del frutto e del pasto consumato; è la quantità dei carboidrati presenti all’interno della dieta a influenzare i livelli di glucosio nel sangue.

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  • Ultima modifica dell'articolo:4 Dicembre 2019
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