La frutta è molto gustosa e saporita, contiene una buona quantità di carboidrati, una ridottissima quantità di grassi e un elevata quantità di vitamine e di fibre che fanno bene all’organismo, ma allora, perché c’è chi si chiedere se fa male mangiare troppa frutta?

La frutta ha proprietà antiossidanti che aiutano a combattere l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento; inoltre, le fibre permettono di regolare l’intestino, alcuni tipi di frutta sono particolarmente indicati per chi soffre di stitichezza, come le prugne, le mele e l’uva.

Fa male mangiare troppa frutta

È mangiata cruda o cotta ma anche trasformata in marmellate, composte, gelatine, succhi e sorbetti, viene usata per adornare dessert o come ingrediente principale per buonissime torte; la frutta è anche la protagoniste di tantissime diete, poiché si tratta di un alimento naturale poco calorico che aiuta a sentirsi sazi e a perdere peso.

Se pensate che, in linea generale, fa male mangiare troppa frutta, vi sbagliate. Si tratta di un alimento sano, ricco di proprietà benefiche per il corpo, ovviamente, come per tutte le cose, l’eccesso comunque non è consigliato, per cui vedremo quattro situazioni in cui sarebbe preferibile evitare la frutta o ridurne il consumo.

Indice:

Consumare la frutta dopo i pasti

Anche se un frutto è molto meglio di un dolce, concludere i pasti principali con la frutta non è consigliato, questo perché, a causa del fruttosio, è possibile che i livelli di zucchero nel sangue si innalzino troppo, causando picchi glicemici.

Meglio mangiare un bel frutto fresco al mattino, a colazione o come snack o merenda a metà pomeriggio, insomma, in qualunque momento ma lontano dai pasti, poiché la frutta potrebbe rendere più difficoltosa la digestione.

Mangiare la frutta di sera

La frutta è in grado di accelerare il metabolismo, per questo motivo è meglio consumarla durante la giornata quando si è attivi e non subito prima di andare a letto.

Il fruttosio presente nella frutta viene trasformato in glucosio dall’organismo, per cui bisogna avere la certezza di poterlo consumare, evitando che si trasformi in grasso.

Mangiare la frutta in quantità elevate

Ebbene, le quantità sono importanti. Nutrizionisti esperti ci dicono di consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, ovviamente, le due cose vanno opportunamente bilanciate.

Mangiare la frutta in quantità elevate

Alcuni tipi di frutta come la banana, contengono 22 grammi di fruttosio, una mela circa 15 grammi, se ne mangiamo troppe, introduciamo troppi zuccheri nell’organismo che possono far superare le soglie massime e dare vita a intolleranza glucidica. È importante non superare i 350 grammi di frutta al giorno.

Mangiare frutta in presenza di alcune patologie

Ci sono alcune malattie in cui il consumo della frutta è sconsigliato o limitato a solo alcuni tipi, per cui la prima cosa fare è chiedere al proprio medico curante.

Qualche esempio: il pompelmo interferisce con gli antibiotici, antistaminici e gli ansiolitici; chi soffre di diabete non può mangiare troppa frutta ma adattarsi al proprio andamento glicemico, molto sconsigliati sono i fichi, l’uva, la frutta secca, la frutta sciroppata, mentre, sono concessi con molta moderazione gli agrumi, le mele, i frutti di bosco e le pesche.

Se si soffre di gastrite e reflusso bisogna evitare la frutta acida come gli agrumi e le fragole, per evitare di infiammare ulteriormente le mucose dello stomaco, infine, chi soffre di colon irritabile deve abolire l’uva, i cachi, i kiwi, il melone, le ciliegie e le castagne.

Conclusioni

La frutta non fa male, ma l’eccesso può portare al rischio a lungo termine di ritrovarsi con spiacevoli effetti collaterali, inoltre, è importante che chi soffre di particolari patologie si informi dal proprio medico curante, quali sono i tipi di frutta che è possibile consumare e in quali quantità.

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  • Ultima modifica dell'articolo:4 Dicembre 2019
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